CD KnifeLadder - Music/Concrete (CMI, 2009)
Andrew Trail e John Murphy si presentano in forma smagliante per quello che rimarrà uno dei migliori dischi industrial del 2009, un coacervo di influenze creanti un contesto di spiccata emozionalità. La presenza di Murphy, attivo con innumerevoli progetti la cui influenza qui si farà sentire, conferisce al disco quell'aura old school che si respira in molti passaggi. Mentre l'incipit di "White walls" ricorda il classico salmodiare di Deutsch Nepal, la percussività marziale di "Eden Falls", con arcaiche melodie che affondano a millenni addietro, sembra scaturire dai Last Dominion Lost, così come più marcatamente SPK è la rumorosa macchinosità di "Cut and run". In "All for the culling" con tanto di chitarra acustica tra fumi metropolitani, sono palpabili influenze solenni alla Death in June, mentre "Fearsome engine" è uno strike percussivo metallico alla Test Department. KnifeLadder è un progetto che nonostante si rifaccia a certi paradigmi musicali, li integra e sviluppa con personalità, facendo poi della seconda parte del disco un laboratorio imprevedibile. Gli undici pezzi di Music/concrete nonostante la riuscita coralità dell'insieme, sono costruiti con caratteristiche autonome di grande versatilità stilistica, per l'uso del basso e di una variabile verve compositiva che a volte fuoriesce dall'industrial tout-court, si veda in questo senso la progressione di "You don't own it" o "Alpha male", vicina a certo noise della Load e dintorni. "Torn from memory" è somigliante nel suo orrorifico ambientalismo teatralizzato, al progetto Minority Of One filtrato con l'ambient di marca CMI, infine ci si incammina tra strani limbi retro-futuristici, giungendo alla mitigata coda stralunata di "None of you". Per farla breve, raccomandato a chiunque abbia nel proprio vocabolario la parola "industrial".
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